DAT: Un’altra legge (in)civile della sinistra a 5 stelle

 

DAT-Emma-Bonino

Il 14 Dicembre la storia della Repubblica italiana ha scritto una delle sue pagine più tristi.

Non bastavano le unioni omosessuali e il divorzio breve, la sinistra al governo ha voluto dare all’Italia nuovi “diritti civili” con una legge bandiera che introduce di fatto l’Eutanasia. Queste le riforme di cui l’Italia e gli italiani secondo loro avevano bisogno.

Hanno votato a favore Pd, M5S, Liberi e uguali, Ala, Autonomie (con l’eccezione di Lucio Romano) e alcuni senatori del gruppo Misto. Di fatto una sconfitta per tutti.

Il 4 marzo si avvicina e il pericolo di perdere consensi tra gli elettori ha spinto il governo ad accelerare sui temi caldi della sinistra, non importa se prevedono il diritto per tutti di morire, soprattutto se persone fragili, disabili, depressi o anziani.

 boldrinigentiloni

Durante l’approvazione finale, in piazza Montecitorio non sono mancati alcuni rappresentanti dell’Associazione Luca Coscioni che hanno festeggiato insieme ad altri attivisti. La Bonino e il mondo radicale esulta, gli stessi che da anni hanno preparato il terreno a questa ennesima vergognosa legge.

Chi l’ha analizzata è concorde col dire che la legge è scritta malissimo, con molte parti controverse e di difficile applicazione, però la sua stessa esistenza condizionerà la mentalità corrente, gli orientamenti medici, quelli dei giuristi e la scelta stessa di vivere o morire sarà equivalente.

È facile immaginare come i media, complici del regime al potere, faranno a gara con articoli e servizi pro eutanasia, decantando la “bontà” di questa legge affinché passi il messaggio che l’Italia ora è più civile. Ci sarà un momento di grande esaltazione generale, ma sappiamo che presto non se ne parlerà più. Come per le unioni civili, dopo alcuni mesi la conta dei fruitori di questa “iniezione” di democrazia si conteranno sulle dita delle mani, ma nel frattempo la china si sarà già ulteriormente incrinata.

Dobbiamo ringraziare la sinistra se oggi abbiamo una delle peggiori legislature di questa Repubblica. Ma la vera domanda è un’altra: il 4 Marzo i cattolici se ne ricorderanno?

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