Nuove disposizioni del governo francese sulle Messe

Francia_Cattolici_Santa_Messa
Nella tarda serata dello scorso 2 dicembre, è uscita su Le Figarò la notizia sulla decisione del ministero dell’Interno francese circa la limitazione dei fedeli partecipanti alla Messa.
Il governo, infatti, aveva deciso di limitare a 30 il numero dei fedeli che potevano partecipare alla santa Messa. Limite che oltre ad essere ingiustificato, era un chiaro avvertimento di come il governo francese – sulla scia di molti altri – stia limitando la libertà religiosa dei cristiani con illegittime restrizioni al culto.

Fa sorridere, ma anche riflettere l’affermazione del vescovo di Parigi, mons. Michel Aupetit che sulla decisione del governo ha commentato:
«Ogni volta che entriamo nelle nostre chiese rischiamo di essere assassinati dal terrorismo islamico […]. Forse il signor Darmianin (ministro dell’Interno francese ndr) invierà la polizia con i manganelli durante la Messa».
Cosa, questa, accaduta in molte chiese italiane durante il primo lockdown, dove abbiamo tristemente assistito al più palese e vergognoso attacco alla santa Messa, con la scusa di evitare gli assembramenti per il pericolo di contagio.
Ma in Francia, dopo la decisione della chiusura delle chiese, e dopo la riapertura con la limitazione del numero dei fedeli, i cristiani non hanno avuto paura di dire no alle inique decisioni del governo, e sono scesi in piazza per difendere quei diritti che oggi sono troppo spesso dimenticati: i diritti di Dio.
Così, dopo il ricorso della Conferenza episcopale francese, il ministero dell’Interno ha affermato che: “Al fine di conciliare libertà di culto e misure sanitarie, è stato stabilito un nuovo indicatore di presenza negli edifici di culto”.
Le nuove disposizioni prevedono che vengano lasciati due posti liberi tra ogni persona o nucleo famigliare e che sia occupata una fila su due.
Ma il ministero ha anche fatto sapere che “le consultazioni proseguiranno nei prossimi giorni, al fine di preparare l’evoluzione delle misure di contenimento a partire dal 15 dicembre prossimo”.
Questo significa che il governo continuerà ad intromettersi negli affari che riguardano la Chiesa, prendendo decisioni che non gli spettano, mirate a limitare quella libertà religiosa che oggi tanto infastidisce.
Il nuovo accordo è una mezza vittoria. Ma a vincere è la fede di tanti cristiani che si sono opposti con coraggio alle decisioni ingiuste di un potere che si arroga diritti che non gli spettano.
È necessario continuare a contrastare tali decisioni con la preghiera e con le opere, perché non accada anche in Italia che le Messe vengano nuovamente sospese, o che il governo decida gli orari e il numero dei fedeli che vi possono partecipare.
Dobbiamo avere coraggio e domandare aiuto a Dio per intercessione di Maria Santissima, Regina delle Vittorie.
“Non ti ho forse comandato: “Sii forte e coraggioso”? Non aver paura e non spaventarti, perché il Signore, tuo Dio, è con te, dovunque tu vada” (Giosuè 1,9).
Maria Bigazzi
facebooktwittergoogle_pluslinkedinmail