Tutti gli articoli di Italia Cristiana

Candidato Sindaco di Roma Verduchi in merito al ddl Cirinnà

Fabrizio Verduchi
Fabrizio Verduchi
COMUNICATO-STAMPA
 
DDL CIRINNÀ
 
In relazione al ddl Cirinnà il nostro candidato Sindaco di Roma Fabrizio Verduchi dichiara: ”Se dovesse venire approvato il ddl Cirinnà, mi appellerò all’obiezione di coscienza e non celebrerò mai matrimoni tra persone dello stesso sesso, la mia coscienza mi impone di agire sempre nel Bene di tutti, comprese le persone con tendenze omosessuali e questo significa che l’unica forma di matrimonio e famiglia che riconosco è quella composta tra un uomo e una donna e inviterò tutti i membri della mia giunta a fare lo stesso.”
 
Domenico Defronzo
Resp. Ufficio-Stampa Italia Cristiana
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Fabrizio Verduchi annuncia la sua candidatura a Sindaco di Roma per le elezioni comunali 2016

Fabrizio Verduchi
Fabrizio Verduchi

Il Presidente di Italia Cristiana Fabrizio Verduchi annuncia la sua candidatura a Sindaco di Roma con un video dove afferma:  ”Italia Cristiana si batte da alcuni anni per una politica che metta la persona al centro, secondo i principi della Dottrina Sociale della Chiesa, infatti il nostro motto è “Fare politica per servire” e con questo spirito io ho deciso di presentarmi alle prossime elezioni amministrative per il comune di Roma come Sindaco”. Continua la lettura di Fabrizio Verduchi annuncia la sua candidatura a Sindaco di Roma per le elezioni comunali 2016

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Fabrizio Verduchi: aprire una crisi di Governo

Fabrizio Verduchi
Fabrizio Verduchi

Riguardo al ddl Cirinnà il Presidente di IC Fabrizio Verduchi dichiara in una nota: “L’unico atto di vera responsabilità da parte dei politici che hanno un barlume di coscienza per salvare la famiglia è di sfiduciare questo Governo e aprire una crisi.”

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MONICA CIRINNÀ A CORRIERELIVE: “NESSUNA PIAZZA PUÒ OSTACOLARE IL PARLAMENTO”

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A pochi giorni dalla grande iniziativa in difesa della famiglia naturale e del diritto di ogni bambino ad avere un papà e una mamma, che avrà luogo al Circo Massimo, la senatrice Monica Cirinnà a Corrierelive garantisce che se la legge si farà sarà soltanto per il suo cattivo carattere e per la grande volontà del PD.
È presente in studio anche la giornalista Arachi la quale ha una grande responsabilità: vagliare e leggere, si potrebbe aggiungere in modo confuso e incerto, le opinioni dei lettori che scrivono sul sito del Corriere, e non su Twitter perché in blackout mondiale. È totalmente assente ogni possibilità di dialogo con il popolo italiano, un po’ come era accaduto il 13 Luglio dello scorso anno a Vicenza, nel convegno dedicato alla “teoria del gender” organizzato sempre da esponenti PD. L’intento è di mettere il bavaglio a pareri differenti su unioni civili e “stepchild adoption” .
Una conferma arriva a quattro minuti dalla fine del filmato quando il conduttore Labate rivolge alla Cirinnà questa domanda: “Un successo corposo di partecipazione al Family Day può ostacolare il corretto andamento della legge al Senato?”
La senatrice, con un fare assai poco democratico, afferma: “Nessuna piazza può ostacolare il Parlamento. La piazza fa la piazza; il Parlamento fa il Parlamento; la Chiesa fa la Chiesa; se già fosse chiaro questo, sarebbe un bene per il nostro paese! Ricordo che la settimana prima, ci sono le 50 piazze arcobaleno in tutta Italia, volute da tutte le associazioni che pur essendo per il matrimonio egualitario accettano questa legge come primo passo.”
È NECESSARIO RICORDARE UN PRINCIPIO FONDAMENTALE: LA BUONA POLITICA DIFENDE LA FAMIGLIA SEMPRE, SENZA COMPROMESSI.

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Roma e il “pianeta sanità”. Ospedali in rosso e il caos del pronto soccorso del San Camillo.

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Gli ospedali di Roma sono in profondo rosso. Il prospetto dell’Agenas, l’Agenzia per i servizi sanitari regionali è drammatico.
I 9 ospedali pubblici della capitale hanno un record di passivi superiore a 660 milioni di euro.
Per farsi un’idea: l’Umberto I con 1230 letti perde 72.357 euro a posto letto ma in cambio ogni letto costa oltre 400.000 euro. Il San Camillo chiude il bilancio con 158 milioni di euro di passivo per 1072 posti letto, ogni posto letto ha un costo pari a 150.000 euro.
Dalle casistiche che ogni anno stila Agenas si apprende che i laziali non sono soddisfatti delle prestazioni sanitarie sul territorio. Infatti la spesa sanitaria, per migrazioni di pazienti verso altre regioni, è quadruplicata in questi anni, secondi solo a Campania e Calabria.
È di questi giorni la polemica che ha come oggetto il sovraffollamento del Pronto soccorso dell’ospedale San Camillo.
Zingaretti, presidente della Regione, sdrammatizza la situazione e garantisce: “al San Camillo problemi risolvibili in poche ore”. Giuseppe Lavra, Segretario Regionale CIMO Lazio, commenta insoddisfatto la nota stampa del presidente Zingaretti e afferma: “Dispiace dissentire […] ma l’unico modo per risolvere il problema, nonostante lui dica che ora sia tutto rientrato nella norma, è prevedere di eliminare il sovraffollamento del Pronto Soccorso-Dea di tutti i grandi nosocomi del Lazio con un programma d’azione chiaro e preciso”.
La Sanità Pubblica deve essere qualificata, competitiva e gratuita.
Negli ultimi anni, nascondendosi dietro la scusa della crisi economica, sono state sottratte risorse destinate al sistema della sanità; non è accettabile che la salute, anziché un bene universale da assicurare e difendere, diventi una semplice merce sottoposta alle leggi di mercato e quindi un bene riservato a pochi.

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FERMIAMO IL DDL CIRINNÀ: Il 30 Gennaio tutti a Roma!

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Italia Cristiana da sempre in campo  in difesa della famiglia naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna e del diritto di ogni bambino ad avere un papà e una mamma, contro il riconoscimento giuridico di unioni/matrimoni/adozioni omosessuali e delle unioni di fatto parteciperà al corteo organizzato dal “Comitato Difendiamo i nostri figli” contro il ddl Cirinnà a Roma  Sabato 30 Gennaio 2016 appuntamento ore 10,00 al Circo Massimo con arrivo a piazza San Giovanni.
NOI PARTECIPIAMO, PARTECIPA ANCHE TU!
Per info: info@italiacristiana.it – Tel. 06.69.30.65.43

https://www.facebook.com/events/896131383828081/

 

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LE AGGRESSIONI A COLONIA E IL RICORDO DELLE “MAROCCHINATE”

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“Rosetta non era svenuta. E tutto quello che era successo, lei lo aveva veduto con i suoi occhi e sentito con i suoi sensi”. Così Alberto Moravia, con il suo libro “La ciociara” pubblicato nel 1957, documenta il fenomeno delle “marocchinate”.
E’ l’ultimo atto della battaglia di Cassino. La valle del Liri è ancora lo scenario dove avvengono gravissimi scontri tra l’esercito anglo-americano e quello tedesco.
Da 4 mesi, gli anglo-americani tentano con furiosi bombardamenti di sfondare la linea Gustav: 230 Km di barriera difensiva dal Tirreno all’Adriatico, voluta da Hitler per fermare l’avanzata alleata.
È l’aprile del 1944 entrambi gli eserciti sospendono gli scontri. Per riprendere a combattere si attende la buona stagione.
“Tutti si aspettavano cose straordinarie da questi alleati, appunto come dai santi”. Ma la guerra non è finita. Gli alleati non riescono a spezzare la resistenza tedesca sulla linea Gustav all’altezza di Cassino. Allora decidono di cambiare strategia, cercano di passare per i monti Aurunci.
Il generale Clark che è a capo della quinta armata americana si affida al generale Juin, perché nella zona è più opportuno inviare truppe di montagna anziché divisioni corazzate.
Oltre 110.000 soldati francesi e truppe coloniali, marocchini, algerini, tunisini. Sono gli uomini del C.E.F., il corpo di spedizione francese guidato dal generale A. Juan.
Ai suoi ordini anche 12.000 Goumiers, truppe militari marocchine, arruolate e addestrate sulla montagna dell’Atlante, in Marocco.
Il piano del generale Juin scatta alle 23.00 di Giovedì 11 Maggio del 1944.
1.600 cannoni cominciano a bombardare le postazioni tedesche; 45 minuti dopo le truppe di Juin attaccano il monte Faito, nel cuore dei monti Aurunci.
Le truppe coloniali a seguito degli alleati iniziano a saccheggiare, a rubare, a devastare, a uccidere e a violentare. Come scrive Sagnotti nel suo articolo “Aspettavano i liberatori ma arrivò l’inferno”. Si tratta di “gente comune, colpevole solamente di trovarsi al momento sbagliato nella propria casa, mentre erano in atto pulizie etniche, saccheggi, violenze e stupri di ogni genere, compiuti sotto bandiere e vessilli di “liberazione”.
Viene naturale fare un paragone tra Rosetta e le oltre 35 donne che durante la notte di Capodanno sono state stuprate presso la stazione centrale di Colonia, il 31 Dicembre scorso.
La polizia, in Germania, sta indagando e ha parlato di «crimini di una dimensione completamente nuova»: il capo della polizia di Colonia Wolfgang Albers ha parlato di attacchi di gruppo e di circa mille uomini coinvolti.
In Slovacchia “niente più profughi musulmani” e il governo dichiara: “Non vogliamo che accada anche in Slovacchia qualcosa di simile a quel che è successo in Germania”.
Quella in atto non è una semplice immigrazione, ma un’invasione pianificata!

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